Forni di Sotto

Forni di Sotto sorge a 777 m s.l.m. nell’alta valle del Tagliamento, in Carnia, ed è compreso tra due rilievi montuosi in direzione E-O. Le principali cime che circondano l’abitato sono a Nord il Monte Bivera (2474 m), il Monte Zauf (2246 m) e il Monte Tinisa (2100 m), a Sud il Monte Pramaggiore (2478 m), il Monte Chirescons (2168 m) e il Cimon di Agar (1932 m).

Storia

Alcuni ritrovamenti testimonierebbero che il paese fosse già abitato in epoca pre-romana da genti Gallo-Celtiche. Nel 2008 ha avuto luogo la prima campagna di scavi sul sito denominato “Pra di Got”, ove residuano resti di una fortificazione probabilmente tardo romana o comunque altomedievale. Il primo documento che riporta il nome di Forni, tuttavia, è una donazione datata 778 (da parte di Masselione o forse Tassilone duca di Baviera al monastero di Sesto – altri leggono Salto sul Torre -), ma non si è in grado di dire a quale dei Forni oggi esistenti il documento si riferisca. Chi lo riferisce a Forni di Sopra trae argomenti dall’esistenza in quel comune di una frazione denominata “Cella”. Potrebbe invece trattarsi di Forni di Sotto, ede della Pieve Matrice (una delle undici antiche Pievi della Carnia). È infatti documentata una lunga controversia tra i due Forni, relativa proprio alla preminenza delle rispettive chiese, risolta parzialmente soltanto nel XV secolo (cfr. il testo, edito dalla Parrocchia e dal Centro di Cultura Popolare fornese, “Mi poni achì”, ed. 2003). Nel 1326 Forni di Sotto e Forni di Sopra, con i rispettivi territori, passarono in feudo alla nobile famiglia friulana dei Savorgnan (da qui il nome Forni Savorgnani che indica entrambi i comuni sopra citati) che vi mantennero il proprio domino fino al 1797, anno della caduta della Repubblica di Venezia. Entrati a far parte dei possedimenti degli Asburgo, tornarono all’Italia nel 1866, al termine della terza guerra di indipendenza. La pagina più dolorosa della storia di Forni di Sotto fu senz’altro scritta il 26 maggio 1944, giorno in cui le truppe della Wehrmacht accompagnate da repubblichini friulani rasero al suolo incendiandolo l’intero paese.

Oggi

Risorto dalla cenere Forni di Sotto, che un tempo era famosa per la sua architettura di montagna con le case in pietra dai ballatoi in legno, è oggi un paese completamente nuovo, dove le uniche testimonianze del passato sono le fontane ottocentesche di Tredolo, Baselia e Vico. Il paese, come la vicina Forni di Sopra è località di villeggiatura estiva e invernale (apprezzata pista per lo sci nordico). Parte del territorio comunale fa parte del Parco naturale delle Dolomiti Friulane.

I testi sono tratti da www.wikipedia.org

Visita i siti dedicati a Forni di Sotto: www.comune.fornidisotto.ud.it e www.fornidisotto.net

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